Oggi mi sono trasformata in una "specie" che tanto odiavo fino ad ieri. Dopo due mesi di macchina è successo: sono diventata una ciclista.
Essere ciclisti è un modo di essere. Inoltre non è una di quelle cose per cui si è portati. Ciclisti non si nasce. Ciclisti si diventa...non appena monti in sella ti trasformi. Ualà. Sei una ciclista. Inizi a fare tutte quelle cose che odiavi da automobilista: pedali nel controviale rallentando tutto il traffico, allunghi il braccio per svoltare come a dire "ou, guarda che devi farmi passare, io sono quella in bici e tu quello in macchina", e hai quell'aria serena che mette tanto di malumore gli automobilisti. ahhhhh si, oggi sono diventata una ciclista.
Però quando sono arrivata al lavoro, dopo 40 minuti di pedalata ero stanca e felice. Pronta a rifarlo!!! Ho vuto solo un attimo di panico quando dopo aver affrontato l'ultimo pezzo del tragitto senza pedale mi sono resa conto, arrivata a destinazione, del dramma: quel tratto sarebbe stato tutto in salita dopo 8 ore di lavoro...
Ma alla fine ce l'ho fatta! E al ritorno non sapevo che la sorpresa maggiore me l'avrebbe riservata una macchina e non il tratto in salita.
Ebbene si, stavo per essere investita. La mia bici e la macchina sono finite ruota contro ruota. Panico! Eppure ho riflettuto su una cosa: quando accadono, gli incidenti dico, neanche te ne rendi conto. accadono e basta. Mentre frenavo non pensavo al dolore o a cosa stava per succedere come un dramma. Stavo lucidamente pensando all'impatto, come una cosa che accade e basta. Sarei caduta? Mi sarei fatta male? Può essere. Ma la cosa sconvolgente era che stava per accadere e avrei provato quello che fino ad allora avevo solo visto nei film.
Poi per fortuna che non è successo! Se ci penso ora non è un fatto che accade e basta... ora la frase che mi suona in testa fa più o meno così: meno male!
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